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Ipazia, unica matematica donna per più di un millennio, sarà la sola figura femminile rappresentata nella "Scuola di Atene" di Raffaello. Enzo Cordasco opera una rielaborazione di Ipazia, permettendo una lettura attuale dello scienziato, della donna, dell'intellettuale. Nel testo teatrale "Nervenklinik. Cantor e l'infinito", Georg Cantor, fondatore della teoria degli insiemi, studia l'infinito e gli insiemi ordinati. Enzo Cordasco, attraverso la figura di Cantor, opera un processo di significazione ove il teatro diviene medium di un profondo pathos: la solitudine ed in alcuni casi l'incomunicabilità dell'Intellettuale, che diviene corpo estraneo alla società. Enzo Cordasco, in queste due opere, focalizza due aspetti diversi della figura dello scienziato intellettuale. In entrambi casi il pensiero divergente, non lineare, ma creativo, genera alienazione e/o distruzione della donna, dell'uomo.